Disordini alimentari
“L’astinenza perfetta è più facile della perfetta moderazione”
Sant’ Agostino
In un’ ottica strategica i disordini del comportamento alimentare sono il risultato di una strategia di controllo che il soggetto cerca di realizzare sull’alimentazione e che conduce ad effetti contraddittori e paradossali, effetti che consistono nei quadri sintomatologici tipici individuati in ambito clinico. La dinamica psicologica riguarda il controllo del piacere che è l’emozione coinvolta nell’alimentazione.
Vediamo di seguito i principali effetti di questo controllo e i quadri sintomatologici ad esso collegati.
Effetto trasgressione: la persona proibendosi alimenti che ritiene la facciano ingrassare ne aumenta automaticamente la percezione di desiderabilità, questo può portare ad un’ alimentazione generalmente sregolata (mangiare fuori dai pasti, spelluzzicare, mangiare tanto nei pasti) o alternare (anche nella stessa giornata) il controllo a episodi di perdita di controllo circoscritti e intensi (abbuffate). Questo copione nella sua esasperazione può condurre ad una forma bulimica costituita dalla presenza di abbuffate con perdita di controllo, senza la presenza di periodi definiti di restrizione alimentare.
Effetto lotta continua: la persona riesce a stare a dieta per un periodo significativo di tempo, riesce a dimagrire ed è soddisfatta dei risultati raggiunti. Il problema emerge quando la persona ricomincia a mangiare normalmente in quanto riprende velocemente i chili perduti, situazione che la riporta a riintraprendere un’altra dieta e così via fino a costituire un circolo vizioso ricorsivo fra periodi di dieta e di non dieta. Un copione di questo tipo nel suo irrigidimento crea il disturbo conosciuto come binge eating, costituito dall’ alternanza fra un regime dietetico restrittivo e periodi di abbuffate.
Effetto rinuncia del piacere: la persona riesce a seguire il regime dietetico restrittivo così bene che non riesce più a farne a meno, come una sorta di asceta riesce a rinunciare al piacere del cibo. Un copione di questo tipo nel suo irrigidimento può portare ad un disturbo anoressico: la limitazione se non il digiuno funzionano così bene da diventare una compulsione irrefrenabile, quindi in questo caso la persona perde il controllo della stessa strategia di controllo sul cibo.
Effetto sbracamento: la persona dopo diversi tentativi constata che non riesce a stare a dieta e per questo si arrende completamente, lasciandosi andare al piacere alimentare senza limiti (combatte la frustrazione di non riuscire a stare a dieta, col cibo). Un copione di questo tipo nel suo irrigidirsi determina condotte alimentari che possono condurre a gravi forme di obesità.
Effetto idraulico: queste persone usano tecniche compensative per non ingrassare, la principale è il vomito autoindotto. Questo copione nel suo irrigidimento conduce nell’arco di qualche mese ad un disturbo compulsivo che consiste nell’abbuffarsi e indursi subito dopo il vomito, per provare una sottile forma di piacere e non solo per dimagrire.
La terapia breve strategica dei disordini alimentari utilizza delle tecniche che conducono la persona a riscoprire la dimensione del piacere legata all’alimentazione, in modo da poterla vivere in modo sano e contemporaneamente raggiungere i propri obbiettivi rispetto al peso, qualora questi siano realistici. Infatti dopo aver sbloccato la dinamica disfunzionale dell’eccesso di controllo che produce i sopracitati effetti negativi, la persona viene guidata verso uno stile alimentare e di vita più sano, che le permetta di essere soddisfatta del peso senza rinunciare al piacere del cibo.