QUANDO IL PIACERE DIVENTA UN PROBLEMA

Questo breve scritto vuole illustrare come ciò che ci da piacere si può trasformare in un problema.

Il piacere è una delle sensazioni di base dell’uomo apparentemente a differenza di sensazioni quali paura, rabbia e tristezza può apparire come qualcosa di esclusivamente positivo, in realtà può trasformarsi in un invalidante problema quando la persona non ha più il controllo della pratica che produce piacere, per cui si sente schiava di un determinato comportamento.

Facendo alcuni esempi possiamo pensare a particolari attività sessuali, al gioco d’azzardo, allo shopping compulsivo, alle abbuffate bulimiche.

Il processo che conduce dal controllo alla perdita di controllo è il seguente:

La persona sperimenta intenso piacere in una determinata pratica, la situazione le sfugge di mano con conseguenze negative in altri campi della vita (es il giocatore di azzardo che dilapida un patrimonio), allora cerca di controllare il comportamento: cercando di non pensarci, di distrarsi, razionalizzando la cosa, ponendosi dei limiti o coinvolgendo altre persone per arginare il problema. Tutto questo genera un conflitto sia a livello mentale che comportamentale con la pratica piacevole che verrà inconsapevolmente resa ancora più appetibile e trasgressiva proprio dai tentativi messi in atto per eliminarla. L’effetto di tale lotta sarà pertanto paradossale: un aumento della frequenza e dell’intensità del comportamento problema.

Quando tale circolo vizioso si è instaurato è necessario sovvertirne il meccanismo sottostante, ovvero passare dal controllo che porta alla perdita di controllo, al concedersi il piacere in modo ritualizzato (quasi come un “dovere”) per poterlo gestire senza esserne travolti, ed infine rinunciare.