Difficoltà sessuali: terapia breve
Nella pratica clinica mi sono occupato più volte del trattamento delle disfunzioni sessuali e nella maggior parte dei casi, ho potuto rilevare che per quanto possano essere problemi sofferti o perduranti da tempo, possono essere risolti in tempi relativamente brevi.
Questi problemi possono riguardare diverse fasi della risposta sessuale: la fase del desiderio, dell’eccitazione e dell’orgasmo, e possono essere portati sia da uomini che da donne, appartenenti a diverse fasce di età.
Il trattamento delle difficoltà riguardanti la risposta sessuale si basa su un principio cardine della terapia breve strategica: sono le tentate soluzioni a costruire il problema.
Infatti come viene efficacemente illustrato dagli autori dell’MRI di Palo Alto, una fisiologica difficoltà si trasforma in un problema se la persona la considera come tale e si sforza “troppo” di superarla: se questa non facesse niente spontaneamente tale iniziale difficoltà molto probabilmente scomparirebbe da sola.
L’attività sessuale presenta sicuramente delle fluttuazioni, nel senso che è umanamente possibile avere delle prestazioni o delle reazioni sessuali che ci generano insoddisfazione o preoccupazione, ma rimarrebbero dei casi isolati se non cercassimo di comprenderle o risolverle attivamente. Inoltre tale atteggiamento disfunzionale viene sostenuto dalla nostra società, che mette in risalto l’importanza di avere una vita sessuale attiva e soddisfacente proponendo in alcuni casi standard irrealistici a cui tendere (questo è un problema soprattutto per gli adolescenti).
Il problema si regge sulle tentate soluzioni che la persona mette in atto per risolverlo, ovvero più questa si sforza di risolvere il problema, più questo si aggrava e il motivo riguarda il fatto che la sessualità è una risposta spontanea che non può essere controllata volontariamente, questo sforzo dunque la disturba e inibisce in varie direzioni: impotenza, eiaculazione precoce, anorgasmia, assenza di piacere, dolore sessuale ecc..
Come si capisce si crea un circolo vizioso e il problema è concretamente costruito dal paziente, ed è indipendente dal passato personale della persona, da fattori neuro-biologici, o da pulsioni inconsce (qui il problema sembra più la coscienza: gli sforzi consapevoli messi in atto per risolvere il problema).
La terapia breve strategica consiste nel bloccare tale spirale perversa e paradossale che crea il disturbo attraverso indicazioni specifiche che si fondano su logiche non ordinarie, e che permetto di produrre veloci esperienze di superamento del problema e di invertire il circolo vizioso.